QUADRI

 
 
 

Nasce presso Ciudad Real nel 1936 da una famiglia di agricoltori. Fin dalla giovanissima età mostra una grande affinità per il disegno. Nel 1950-55 frequenta la scuola d’arte di Madrid. Alla fine di quell’anno si reca in Italia, studia i pittori del Rinascimento e in Spagna è ammirato soprattutto dall’opera di Diego Velasquez.

All’inizio della sua carriera come pittore, nel 1957 fino al 1964 i suoi lavori assumono elementi di Surrealismo. Successivamente il suo orientamento è in direzione del realismo magico. I soggetti rappresentati sono umili e l’intento è quello di far percepire la bellezza nelle loro semplici forme. Gli argomenti di cui trattano le sue opere sono soprattutto il paesaggio, anche quello urbano, come dimostrano le diverse riprese di Madrid, le nature morte e il ritratto. Tuttavia c’è da rilevare che Lopez Garcia è stato un artista poco prolifico.

Ci sono alcuni artisti il cui lavoro ti costringe all’assenso non appena lo vedi. La sua serietà si annuncia nella precisione, nella gravità, nella mancanza di fluidità scontata. In una meticolosità che potrebbe definirsi modestia, ma che è, in realtà, l’unico tipo di orgoglio estetico d’interesse e duraturo. In un rispetto per il potere dello sguardo di sorprendere la mente rifratta attraverso un intenso impegno con la tradizione. Ogni cosa, in breve, che viene negata dalla tirannia dell’oggi.

Uno dei pochi pittori viventi nei quali tutto questo sembra essere vero, è Antonio Lopez Garcia.≫

Parole del critico d’arte Robert Hughes.

 

ANTONIO LOPEZ GARCIA