QUADRI

 
 
 

Nasce a Milano nel 1571. Dopo un apprendistato di cui si sa poco o nulla, la sua attività di pittore assume gli aspetti conosciuti dopo il suo trasferimento a Roma nel 1593.

In un primo tempo frequentò diverse botteghe, fra cui quella del cavalier D’Arpino, ma ben presto decise di mettersi in proprio.

Due suoi quadri di quel periodo furono particolarmente apprezzati dal cardinale Francesco Maria Dal Monte, ambasciatore della Firenze medicea a Roma: i Bari (1594) e la Buona Ventura (1596). Nel 1597 Caravaggio si trasferì nell’abitazione del cardinale e per lui dipinse diversi altri quadri, fra cui una seconda versione della Buona Ventura, oggi conservata a Parigi.

La sua attività di pittore in quel periodo gli creò una certa popolarità, che andò crescendo negli anni successivi: nel 1599 dipinse la Vocazione e il Martirio di San Matteo per la cappella Contarelli in san Luigi dei Francesi. Questi due dipinti vengono generalmente considerati l’avvio del cosiddetto movimento caravaggesco.

Nei primi sei anni del 1600 Caravaggio ricevette molte commesse pubbliche da parte di chiese. I quadri di quel periodo si riferiscono soprattutto ad aspetti della vita religiosa.

Nel 1906 nel corso di una rissa commise un omicidio per il quale fu condannato a morte. Riuscì a fuggire. Dapprima si trasferì a Napoli, poi a Malta, infine in Sicilia e poi ancora a Napoli. L’ultimo suo viaggio ebbe come approdo la spiaggia di Porto Ercole dove il pittore trovò la morte nel 1910. Poco si sa sulle cause del suo decesso. Si sa solamente che Caravaggio era approdato su quella spiaggia in attesa della revoca della condanna a morte promessagli dal papa Paolo V.

La sua breve vita fu molto avventurosa, soprattutto nell’ultimo periodo, nel primo decennio del 1600. Partecipò frequentemente a risse, duelli, ferimenti che gli costarono brevi periodi di detenzione in diversi luoghi. Durante il suo soggiorno a Malta in un primo momento venne ammesso fra i Cavalieri dell’ordine, per essere poco dopo espulso a causa di una ennesima rissa con ferimento.

La sua pittura risentì di queste situazioni. Nelle sue opere ha particolare risalto la natura umana, con particolare attenzione alla fisicità dei corpi, e all’uso scenografico della luce.

La sua pittura è stata definita da alcuni critici come “realismo drammatico”. Infatti nelle opere dell’artista il tema religioso si coniuga con quello sociale poiché il divino viene rivelato dai poveri.

 

MICHELANGELO MERISI DA CARAVAGGIO