Fuori intanto la luce scompare nella campagna

dove viene un latrare, qualche rara voce attenuata,

qualche nuovo rumore… rimandati dagli angoli secchi

di ogni casa. Dove la mano ha eretto pietra su pietra

nel recente passato. Ha scolpito le assi dei carri

lasciati a marcire.

E a caso… nel lasso d’un pensiero a un pensiero…

di un colpo di pennello a un colpo di pennello…

si ode la radio… si sfoglia un libro lasciato da

guardare… e la voce del poeta parla della Malinconia

nell’uomo… Malinconia… Spleen… Saudade…

Poesia lontana…

La violenza della luce elettrica incide come

parola. E la Mente scorre al di fuori, là fra i

campi, fra la materia molle delle terre, nelle luci

ormai spente ma che il cuore ricorda… e spinge

la mano in fretta il ricordo…

Corre i segreti sentieri della vita… della

tela… che sotto l’occhio profondo dell’artista,

coglie, segna, pre-corre… calcolo preciso in

natura, i percorsi segreti dell’anima. La tela ora

è nata, ha nato il proprio corpo a divenire pittura

con memoria di narrazione, parole e non, di morte

e di vita… di Malinconia.

La voce di Porta si è spenta.

La radio gracchia i rumori di sempre.

Ellera, errare, strale.