Hommage a Marcel Duchamp per Clarinetto Basso e risonanze. (fine)


Note musicali

Marcel Duchamp fu, oltre che uno degli artisti più importanti del secolo scorso, un accanito giocatore di scacchi, attività che nella parte conclusiva della sua vita lo distolse quasi completamente dalla produzione artistica tanto da affermare che questo gioco aveva «una sacrosanta serietà creativa». L’immagine musicale,nonché la performance di Eugenio Miccini, parte proprio da una fotografia d’epoca che ritrae Duchamp intento a disputare una partita a scacchi con una donna nuda. Di qui nasce il rapporto ludico-misterioso, antico ed oscuro con il gioco degli scacchi. Dopo un inizio dal nulla, dove un ambiente di soffio-rumore si trasforma progressivamente in suono, il Clarinetto Bassotrava un terreno fertile dove iniziare il proprio ruolo di  cantore. Sorge così una sorta di cadenza nella quale l’esecutore comincia ad esplorare il proprio strumento dando vita ad un flusso melodico scuro, intimo e riflessivo. Il suo andamento lascia spazio a momenti dove lo strumento cambia improvvisamente zona di registro e dinamica. Questo comportamento appare come un segnale, un grido, intento a “chiamare” qualcuno o qualcosa, che, nel silenzio più assoluto, proprio come durante una partita di scacchi, non riceve risposta, ma lasciaspazio solo alla propria immaginazione, alle proprie riflessioni e strategie all’interno di fare “la mossa giusta”.

 

27 aprile 2004

Filmato 3

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