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PARMIGIANINO (Francesco Maria Mazzola)

Nasce a Parma nel 1503 in una famiglia di artisti. Fin da giovane dimostra una straordinaria originalità come pittore, interessato agli affreschi del Correggio e dell’Anselmi nella chiesa di san Giovanni Evangelista, ai quali, nel 1522, dà anche un certo contributo con affreschi nelle cappelle laterali.

La qualità del suo lavoro lo fa chiamare alla corte dei Sanvitale a Fontanellato nel 1523, dove nella rocca affresca quella che viene definita la “stufetta di Diana e Atteone”.

Nell’estate del 1524 si reca a Roma, studia la pittura di Raffaello, del quale viene considerato un discepolo. Fra i dipinti effettuati a Roma di particolare importanza viene considerata la visione di san Girolamo, una monumentale pala d’altare. Il suo talento inoltre viene molto apprezzato fra le grandi famiglie, soprattutto per i suoi ritratti.

Nel 1527, in occasione del sacco di Roma, Il Parmigianino se ne allontana e si reca a Bologna. La sua fama tende a declinare. Effettua dipinti per la Basilica di san Petronio, fra i quali San Rocco e il donatore, e altri riguardanti episodi della vita sacra, fra cui ritratti della Vergine col bambino, santi e angeli. In definitiva, i risultati del periodo bolognese sul piano economico e sociale furono sostanzialmente poco concludenti.

Nel 1530 viene chiamato a Parma per affreschi nella chiesa della Madonna della Steccata, ai quali lavora intensamente, ma senza riuscire a portare a termine il lavoro. Per questo i fabbricieri della chiesa, nel 1538, chiesero la restituzione per inadempienza di scudi già pagati. Non avendola ottenuta, lo fecero incarcerare per quasi due mesi..

Del periodo parmense ci sono rimasti molti dipinti, tutti di committenza di privati, fra cui alcuni capolavori, come la Schiava Turca, la Madonna di san Zaccaria, il Cupido che fabbrica l’arco, etc.

Uscito dal carcere nel 1540 si rifugia a Casalmaggiore dove per sopravvivere dipinge la Pala di Casalmaggiore, e quello che viene considerato il suo ultimo quadro, la Lucrezia romana. Nello stesso anno, a seguito di un attacco di malaria, muore.

I quadri e gli affreschi che ci ha lasciato sono di grandissimo valore artistico. La sua pittura deve molto a quella di Raffaello.

Il Parmigianino considerato fra i fondatori del manierismo. Quello che dà grande risalto alla sua pittura è la capacità di dare alle espressioni dei volti una grande intensità e nei ritratti una esplicita somiglianza del soggetto.

 

PARMIGIANINO