QUADRI

 
 
 

Il suo nome è Pietro di Cristoforo Vannucci. Nasce a Città della Pieve, in provincia di Perugia nel 1448 e muore a Fontignano, sempre in provincia di Perugia, nel 1523 a 75 anni, probabilmente colpito dalla peste bubbonica che imperversava ancora, dopo le stragi del 1347-50, in focolai latenti in quegli anni in quelle regioni.

La sua affermazione come pittore avviene nella bottega del Verrocchio a Firenze, assieme a Leonardo da Vinci e a Botticelli.

Firenze e Perugia diventano le città dove tiene in contemporanea due botteghe, e dove svolge la gran parte della sua attività di pittore.

Ma la sua attività pittorica si svolge anche in altre città, soprattutto Venezia, Milano e Roma.

A Perugia nel 1473,  riceve dai frati francescani la commissione di dipingere, assieme ad altri pittori, Storie di San Bernardino per diffonderne il culto e la sua canonizzazione.

Proprio a Roma, su una parete della cappella Sistina, dipinge uno dei suoi affreschi più famosi, La consegna delle chiavi, nel 1481-83.

Negli anni della sua maturità si ritrova a lavorare con i migliori artisti sulla scena fiorentina dell’epoca: Sandro Botticelli, il Ghirlandaio, Filippino Lippi.

Il Vasari lo accusa di eccessiva venalità, e a questo suo difetto attribuisce il fatto che il Perugino ripete spesso sue composizioni. Lo definisce scettico, ostinato, mentre la sua attività diventa sempre più frenetica.

Dalla sua pittura, armoniosa e nel contempo monumentale, prende avvio il giovane Raffaello, diventato suo allievo.

 

PERUGINO