QUADRI

 
 
 

Nasce a Cremona nel 1532, appartiene a una famiglia di media nobiltà, gli Anguissola, residente a Piacenza e nelle aree vicine. A Piacenza esiste ancora il palazzo residenza della famiglia: palazzo Anguissola, appunto, in via Pietro Giordani, recentemente restaurato. Il padre, Amilcare, è un personaggio molto interessato alla carriera delle sue figliole e del suo ultimo figlio Asdrubale.

Sofonisba è ben presto inviata alla scuola di disegno e pittura, sotto la direzione del maestro Bernardino Campi e successivamnete anche di Giulio Clovio, il miniaturista. Ben presto si manifesta il suo talento che viene apprezzato anche fuori dell’ambito familiare, in territorio nazionale. Alla base stanno i suoi ritratti: molti sono autoritratti, e molti altri hanno come oggetto i membri della famiglia. Lo stesso Michelangelo Buonarroti ne valuta la pittura, e il Vasari la cita in modo positivo.

La sua fama giunge fino alla corte di Spagna. Siamo nel 1559. Filippo II, il re, sta per sposare Isabella (Elisabetta) di Valois, e Sofonisba viene chiamata non solo a dipingerne il ritratto, ma anche a farne la dama di compagnia. Siamo un periodo e un luogo molto famoso della storia d’Europa, reso immortale da molti artisti. Mi piace ricordare, fra gli altri, Giuseppe Verdi, che ritrasse quell’ambiente con la sua opera Don Carlos.

La permanenza di Sofonisba alla corte spagnola contribuì ad allargare ulteriormente la sua fama, con ritratti allo stesso Re Filippo, e a molti dei personaggi che popolavano la corte. Ella rimase a Madrid fino alla morte della regina, nel 1568, e probabilmente anche oltre.

Si sposò due volte: la prima nel 1573 con Fabrizio Moncada. Il matrimonio durò fino al 1578 quando Fabrizio Moncada, nel corso di una traversata, venne ucciso dai pirati. Sofonisba si sposò una seconda volta, nel 1579 con Orazio Lomellini.

Visse a Palermo fino alla sua morte, che avvenne nel 1625, continuando a dipingere, pur soffrendo di problemi alla vista.

Eseguì prevalentemente ritratti, sia della propria famiglia che di esponenti della nobiltà, fra cui in particolare esponenti della corte spagnola, compreso il re Filippo II e la regina Elisabetta di Valois.

Esistono suoi autoritratti anche in età avanzata. Van Dyck, nel 1624, un anno prima della morte della pittrice, ne fece un ritratto diventato famoso.

Dopo la sua morte la fama della pittrice si estinse gradatamente, fino a farla entrare in un ingiustificato dimenticatoio

La pittura di Sofonisba Anguissola va inserita nel più vasto contesto della pittura rinascimentale. Tuttavia vi si possono trovare elementi che richiamano la successiva pittura barocca. Un quadro, meglio definirlo un disegno del 1554, con un ragazzino che viene morso al dito da un granchio ed esprime un’espressione di dolore, sembra quasi essere stata ispirazione a un più famoso quadro del Caravaggio, del 1593.

SOFONISBA ANGUISSOLA