QUADRI

 
 
 

Jacopo Robusti, soprannominato Tintoretto a causa del mestiere di tintore del padre, nasce a Venezia nel 1519 e muore nella stessa città il 31 maggio del 1594, all’età di settantacinque anni.

Cittadino della repubblica di Venezia, sembra che il suo primo maestro sia stato Tiziano, dal quale si è allontanato per l’insorgere di gravi contrasti. È considerato uno dei più grandi esponenti della pittura veneta e del manierismo.

La sua attività assume un carattere notorio nel 1598, con la tela Il miracolo di San Marco, per la Scuola Grande di san Marco.

Negli anni successivi gli vengono commissionati quadri per diverse chiese e scuole della Repubblica (San Marziale, Santa Maria dell’Orto, Santa Maria del Giglio e altre).

Nel 1564 Tintoretto riceve l’incarico di illustrare pareti della Scuola Grande di san Rocco con dipinti che accrescono ulteriormente la sua fama.

Negli anni Sessanta dipinge anche numerosi ritratti di personaggi veneziani, compresi tre dogi, oltre ad altri dipinti di contenuto mitologico e religioso.

Nell’ultimo ventennio della sua vita, diventato uno dei massimi artisti veneziani, dipinge quadri per diversi pubblici edifici e chiese della città, compresa la ricostruzione del Palazzo Ducale. In questa sede, sono da ricordare le quattro Allegorie nella sala dell’Anticollegio, e la Battaglia di Zara per la sala della Scrutinio.

Oltre che in chiese ed edifici veneziani, Tintoretto, negli anni 1578-80, dipinge per il palazzo ducale di Mantova, otto grandi tele raffiguranti i fasti Gonzagheschi.

La sua attività d’artista si conclude nei primi anni Novanta con le due grandi tele per il presbiterio della chiesa veneziana di San Giorgio maggiore.

La sua pittura, sia quella di carattere mitologico, sia quella di carattere biblico e religioso, è estremamente ricca di personaggi che danno all’argomento raccontato dal quadro un grandissimo dinamismo. Attorno ai protagonisti si affollano personaggi di varia natura, sia nell’ambiente circostante, sia nel cielo, spesso  cosparso di nubi con angeli, cherubini che fanno etc. I colori sono molto accesi e danno al quadro una grande vivacità.

I ritratti ricostruiscono espressioni e atteggiamenti del personaggio al quale danno una notevole naturalità di presenza.

 

TINTORETTO