SOLE E OMBRA, di Cinzia Tani

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La mia impressione, forse a torto influenzata dal sapere che Cinzia Tani è una conduttrice televisiva, è che questo romanzo abbia molto in comune con le telenovele. La trama è molto complicata, sullo sfondo della guerra civile spagnola. Tre personaggi, che sono poi i tre protagonisti del romanzo, si inseguono cercando di costruire fra loro storie d’amore che si intrecciano ma che non si concludono o si concludono malamente.

Il romanzo inizia narrandoci separatamente le storie di questi tre personaggi, Nina, Julian e Michele, a partire dall’infanzia, se non addirittura dalla nascita. Questo approccio che ho avvertito piuttosto disarticolato, mi ha subito dato una sensazione di distacco, anche per la lunghezza di questa fase, che occupa le prime cento delle trecento e oltre pagine del libro.

Nina è figlia di una ricca famiglia di nobili feudatari spagnoli ai tempi della dittatura di Primo de Rivera. Si tratta di una famiglia rigida, con una madre remissiva e profondamente religiosa, un padre orgoglioso e determinato a proseguire la stirpe familiare attraverso una progenie maschile. Per questa ragione il padre non dimostrerà mai affetto per la bambina, mentre tutto il suo affetto sarà riversato sul secondogenito, Carlos. Nina accentrerà invece tutto l’affetto della madre, che le costruirà attorno un muro protettivo e che di fatto terrà segregata la fanciulla fino alla sua adolescenza. Ciò sarà anche un po’ la causa di tutte le sue disavventure future.

Il secondo protagonista è Julian, un ragazzo di padre spagnolo e madre inglese. È il terzo rampollo della coppia, e la madre, che desiderava una femminuccia, riversa su di lui tutto l’affetto, crescendolo come persona molto sensibile, dedita alla poesia, ma timido e piuttosto codardo. La sua codardia sarà causa della morte di uno dei suoi fratelli, affogato nel fiume senza che Julian abbia avuto il coraggio di buttarsi a salvarlo. Questo episodio segnerà tutta la sua vita.

Il terzo protagonista è Michele, un ragazzo italiano povero, che ha uno strettissimo rapporto di amicizia con Loris. I due hanno un carattere molto differente: Loris è figlio di un professore di liceo benestante; frequenta la società bene di Ferrara; le sue idee sono di tipo anarchico e il suo comportamento è serioso. Michele al contrario è politicamente indifferente; è vivace, ama la libertà di comportamento, beve e gioca spesso, non disdegna la compagnia di fascisti.

La vita dei tre protagonisti si incrocerà nella Spagna della guerra civile. Nina riuscirà a svincolarsi dalla famiglia e incontrerà Julian del quale si innamorerà perdutamente. Julian andrà in Spagna per combattere con i repubblicani su sollecitazione della sua fidanzata Patricia, iscritta al partito comunista. Michele, dopo aver assistito all’assassinio di Loris da parte di un gruppo di fascisti, partirà per la Spagna assumendone l’identità, e si arruolerà nelle brigate internazionali. Incontrerà Nina e se ne innamorerà, apparentemente senza speranza.

Il romanzo più che svilupparsi si inviluppa nell’inseguire questi amori sfalsati nel tempo, seguendo le tracce dei vari protagonisti che attraversano una Spagna in preda alla guerra. Sia Julian che Michele parteciperanno a scontri cruenti, anche se nessuno dei due esprime un ben definito credo ideologico. In Julian quello che prevale è la volontà di riscattarsi dal suo atto di codardia che è costato la vita al fratello; in Michele prevale invece la volontà dare al suo grande amico il merito di atti di eroismo che egli compie al fronte.
Nina, figlia della grande borghesia spagnola, non riesce a schierarsi esplicitamente con i repubblicani, e mantiene una indifferenza che serve anche a spiegare un carattere timido, indeciso, sensibile agli affetti e preda di una amore violento e sensuale per Julian, che tuttavia non riuscirà mai a diventare un rapporto definitivo.

La trama è complicata e difficile da raccontare, ma, mi sento di dire, banale, fatta di incroci improbabili, di circostanze casuali, di mortalità di personaggi scomodi, tutti aspetti indispensabili per il procedere del racconto.
Il racconto stesso è condotto con un linguaggio troppo ricco di descrizioni spesso ripetitive, sia dei sentimenti e dei pensieri della persone (come i sentimenti di Nina basati sul suo amore indefesso per Julian), sia di paesaggi o di ambienti devastati dalla guerra, etc.
Tutto questo complesso, vicende complicate ed eccesso di descrizioni, non mi hanno suscitato una reale interesse, e spesso mi hanno stimolato anche un senso di noia. I frequenti incisi nei quali viene narrata la guerra civile di Spagna, ripercorrendo episodi in generale ben noti, come l’assedio dell’Alacazar di Toledo, il bombardamento di Guernica, la battaglia fra italiani, fascisti e antifascisti di Guadalajara, gli scontri sanguinosi fra governativi e anarchici in Catalogna, etc. interrompono la narrazione, riducendone ulteriormente l’interesse.
Inoltre, per dare un po’ di sapore letterario al romanzo, vi appaiono, fortunatamente in modo solo fugace, anche personaggi storici: grandi scrittori come Hemingway, Dos Passos, André Malraux, etc, o personaggi politici italiani come Luigi Longo e Carlo Rosselli.
Non mancano poi accenni al cannibalismo, all’omosessualità, etc.

Se il racconto è intricato e piuttosto scontato, mi sembra che il finale sia quanto di più banale si possa immaginare. Direi quasi un “e vissero felici e contenti” delle fiabe per bambini. Morti tutti i personaggi scomodi, che avrebbero potuto intralciare un lieto fine, ereditate da Michele le enormi ricchezze dello zio, vagabondando Nina per un’Europa finalmente uscita dalla guerra antinazista, così, per un destino benigno che solo nei romanzi d’appendice si trova, finalmente Michele riuscirà ad incontrare Nina. Questa ormai ha dimenticato Julian, opportunamente morto suicida dopo che non è riuscito a riscattare il suo atto di codardia, e si è innamorata di Michele. Alla base di questo nuovo (?) innamoramento c’è il ricordo di una notte lontana nella quale, quasi senza accorgersene o senza proprio volerlo, si era data a lui, provando per la prima volta (e per molto tempo anche l’ultima) l’orgasmo.
La chiusura di questo cerchio, è prolissa, e occupa le ultime 50-60 pagine, anche se il ritmo del racconto, molto lento nel racconto delle vicende centrali, subisce un improvvisa accelerazione. Questo aspetto mi è parso quasi il sintomo di una fretta da parte dell’autrice di arrivare ad una conclusione che nel corso delle vicende narrate sembrava irraggiungibile.

Ascolta l’intervista a Cinzia Tani su Radio3 Fahrenheit

20 Commenti a “SOLE E OMBRA, di Cinzia Tani”

  1. Maurizio Spagna scrive:

    MIA STIRPE
    ( Dolce,duro,lento,morbido,violento,veloce è lo sguardo che forma la discendenza ).

    L’altra meta’
    della mia terra
    è morbida
    di lusinghe,
    è dura
    e in rivolta,
    è veloce
    di gocciole,
    è dolce
    nel nutrirsi,
    è lenta
    da impegni.
    Nel suo brontolio
    mi dira’
    quale fontanile
    accogliera’
    le cento rughe
    violente,
    e gli renderò
    la nascita , il linguaggio , l’amore
    trafitto
    nel solco…
    di mia stirpe.

    di Maurizio Spagna
    Si è consacrato
    Il Rotoversi.com
    La cultura poetica in linea con la vita…
    Verso i nostri sogni riversi ma scritti per sempre-
    Un raccoglitore di poesia on line-

    Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    Scrittore e Poeta-

  2. Maurizio Spagna scrive:

    LO STERMINIO
    …Ossa d ‘occhi nella tormenta…Fosse e luoghi dove le ali tormentano l’uomo…

    All’angelo piaceva
    Commemorare
    Le sfortune
    Dei deportati
    E lì,
    Lì su quei campi
    In sé
    L’incarnava
    Così come si sdegna
    La fortuna
    Su l’umida vergogna
    Di masse istintive ,
    Inumane , recidive
    E stragi di schiene missive
    Nella ricchezza di razza-

    All’angelo del progresso
    L’inserimento
    E le cicatrici
    Sono frustate di gas
    Lungo il cunicolo
    Del respiro,
    Lungo il bruciore
    Dello stomaco
    In conflitto…
    Con l’angelo del calore
    Cuore e colore-

    All’angelo del regresso
    Libri di carne
    Il servizio per distribuirne
    Le grida nei campi
    Con esequie informazioni
    Di un binario in crampi
    E l’orario infornato deiezioni-

    All’angelo impopolare
    L’altare per rileggersi
    La vita… e il suo vangelo-
    Alle vittime
    Dell’OLOCAUSTO,
    Adorno il mio Angelo-

    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna-

    Maurizio Spagna
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    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore, Scrittore e Poeta-

  3. Rudy scrive:

    Sono belle poesie. Quest’ultima mi piace molto. Magari la metterò nella pagine del Benvenuto. In quella pagina di solito metto le poesie che mi piacciono o che mi dicono qualche cosa. Ne metto una nuova ogni mese. Per il 10 marzo ne ho pronta una di Yeats, Bysantium. Per il mese successivo magari metterò questa. Se vuoi mandarne altre, non ho problemi a pubblicarle nei commenti. Ma scegli un commento più decente! :-) )
    Ciao

  4. Maurizio Spagna scrive:

    Al fin d’amore

    La sera vestiva di nero
    lasciava molto alta l’intenzione
    l’eleganza provocava
    ma era gentile-

    Presto o tardi
    Sparsa nel tremore
    in miseria
    audacia
    e un po’ d’imbarazzo
    quella pelle oscura
    abbagliava al fin d’amore…
    Ammirava ansimante
    il proscenio di in corpo filante-

    Ed io
    seducevo il mio sangue
    limpido e caldo
    al fin d’amore-

    di Maurizio Spagna

    Con Maurizio Spagna
    si è consacrato
    Il Rotoversi.com
    La cultura poetica in linea con la vita…
    Verso i nostri sogni riversi ma scritti per sempre-
    Un raccoglitore di poesia on line-

    Maurizio Spagna
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    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    Scrittore e Poeta-

  5. Maurizio Spagna scrive:

    PESCE fUOR D’ACQUA
    La sociologia del poeta-
    … annotata , nuotata e nata
    per le persone smarrite nei freddi angoli della società isolata…

    Profondo occhio d’origine fluida
    Scendi nella strada gelida
    Ed avvolgi la miseria ruvida
    Di coperte e riluci roventi-

    Pesante occhio d’origine austera
    Scendi sul giaciglio di pietra
    E stringi la povertà tetra
    Con mani d’oro lucenti-

    Celato occhio d’origine ventrale
    Scendi nel tratto infernale
    E culla la notte nascosta
    Con piani di stelle portanti
    Nel fulgido di una giostra
    Che appare per nude lacrime nane
    E sale…
    Verso nuvole di sole
    Sale
    Farina
    e pane-

    Vasto occhio d’origine squamato
    Scendi nel parco invisibile fatato
    Pesca una dignità mancata…
    In lenza
    E rimedia al viscido perdersi
    Trattieni il respiro dell’essenza
    Che nulla è pioggia
    Nulla è vento
    Ma tutto è scivolo agitato d’annegamento-

    Al culmine del che sia e spia
    L’occhio di pesce fuor d’acqua
    Si trascina nel caldo soffio dorsale
    Vagando oltre il gelido rimando-

    E’ il principio di tutti i cavalcavia
    Dalla natura all’immensa scia
    E’ lo scopo per comporre
    Il bagliore del futuro passato prematuro
    Oggi come l’inizio di ogni ritrovo
    Esistito per le strade del consueto…
    Vestito in prestito-

    “In memoria del mio amico “Il Giusto” che consumò la sua identità”

    di Maurizio Spagna
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    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    Scrittore e Poeta-

  6. Maurizio Spagna scrive:

    VOLAMI VIA e AMA
    …incontriAMO del poeta,
    l’amore e il ricordo dell’anima che pietrifica l’essenza dell’assenza…

    Volami via
    volami via e ama
    nel palmo di un altro
    e porta parole plasmate
    poi accompagnate.

    Un filo d’aria unisce
    un batter d’ali al cuore
    quel filo d’aria che cosparge
    il cuore caldo
    di un cuore svuotato
    quel filo d’aria
    che è contorsionista
    e si perde nell’azzurra
    aderenza di una vista…
    Conscio di un amore inconscio
    ed involato via.

    Incrocia il nostro destino…
    E spezzati lo strato amato!

    Volami via
    volami via e ama
    porta chi sei
    nel cuore di un altro
    e accompagnati
    di parole amate
    nel soffio di un battito
    di mani accaldate.

    Incrocia il tuo destino
    ama, amati e saziati!
    E se nel risveglio
    mi risenti liscio al cuore
    magari voltati
    ma volami via e ama.

    Incrocia il tuo destino
    e raggiungi spianate…
    Di nuovi amori.

    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

    Collaboriamo…

  7. Maurizio Spagna scrive:

    Collaboriamo per l’arte in generale….
    Se conosce poeti li rincuori a scrivermi-

    E MI PARVE
    ..la malinconica coscienza è dei poeti mentre il coraggio di vivere
    è degli uomini..
    il coraggio di descrivere un suicidio è nei poeti stessi o immaginari
    mentre la voglia di sorridere, la voglia di continuare, la voglia di nascere per morire
    è parte degli uomini
    di buona volontà e di buona incoscienza..
    Maurizio Spagna

    E mi parve
    il bianco lastricato
    quel poco esitato
    fu fatto schiaffo
    di un gesto in confusione

    e se fosse in me
    di maggior rilevanza
    la compagnia

    mi fermerei ancora sul molo

    a voltare il verso del mare
    a vomitare
    quei pallidi cenni d’incendio
    e a venir fanciullezza
    in un ciuffo di sole…
    Spericolato in confidenza.

    Ma il nero lastricato
    quel tanto è tramontato
    smorto
    e in disordine
    tacque dell’usuale
    vestito distinto e socchiuso.

    E mi parve
    l’ondata indifferente
    e tacqui per sempre
    balbettando…
    Un tuffo calato nella sera.

    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  8. Maurizio Spagna scrive:

    Collaboriamo per l’arte in generale….
    Se conoscete poeti incoraggiateli a scrivermi-

    MAGIA è MARIA
    …può udirsi anche agli inferi
    la regnante della lirica,
    MARIA CALLAS
    1923-1977…

    Ci ha promesso la sua voce
    E così è stato!

    Magia è Maria.

    Non ce la faccio
    diavolo
    Non ho il coraggio
    Sbotto
    Mi sbottono d ‘insulto esizio
    Nel dire e ridir sgomento
    Dopo che ceneri verso l ‘oblio
    In visitar fanno croce.

    Può sollevar l’eccelsa voce
    Così in equilibrio sulle corde
    Della magia
    Così affondata sui fianchi
    Di Maria
    Vestir là
    Dove giace l’affondo
    Per il bel canto del Mondo.

    Felicissima magia
    Fierissima Maria
    Incoraggiasti…
    Un giro di note
    A passeggio con eleganza
    Un viario in Grecia
    Per trovar di tanta usanza
    Amor tua riluttanza
    Ma per Magia
    Sii Maria fia romanza.

    Ci ha promesso la sua voce
    E così è stato,
    per Maria è nato l ‘usignol sordo.

    di Maurizio Spagna
    Da “Sotto le sembianze di..”
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    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  9. Maurizio Spagna scrive:

    RISVEGLIO
    …tempo, tempo, tempo,
    per tempo
    apparirà il sogno più nero
    perché nel mondo inquieto
    esiste un solo colore vero,
    il nero…

    Nel nero più temuto
    Si finisce
    E finisce il dispiacere
    Provato.
    Nel nero più malinconico
    Si ascolta il silenzio
    In silenzio
    E l’uomo annuvolato
    Sghignazza.
    Nel nero più privo
    La presunzione dei giovani
    E l’irritazione
    Nei più vecchi incontrati
    Contro l’attimo rubato.
    Nel nero più al di fuori
    I supponenti
    Gli intelligenti
    E chi ha
    Il feto della guerra
    In corso e tecnologica.
    Nel nero più ingiusto
    Il niente
    L’aria fannullona
    Degli immortali
    E l’aria annoiata
    Sui mortali
    Per una vita modesta
    Osteggiata.
    Nel nero più al colletto
    Migliaia di aristocratici
    Replicanti e intellettuali
    Svoltati presso
    Le opportunità.
    Nel nero più avverso
    Il puro volto a rendere
    A prendere
    Il tratto contratto
    Da un immischiato nemico
    La scomodità onesta.
    Nel nero più radunato
    La capanna a buon mercato
    Denudata o smagrita
    Ma entrati per poco tempo
    Perché
    Nel tunnel del gorgoglìo
    Il nero…
    È un eterno sano
    Risveglio.

    ©
    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
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    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  10. Maurizio Spagna scrive:

    TRENT’ANNI DOPO E’ PER SEMPRE…
    …le crisi, le voci apparvero
    imbrogliando sulla soglia,
    una sorta di fragilità
    e di angoscia da rivivere
    in una vertigine d’amore…

    “È sempre perplesso
    Che strano quell’uomo..”

    È insolito
    Che quando rifletto
    Da tutto ciò che sfiorisce
    Sfiorisco anch’io
    Perdo i petali di casa
    È curioso
    Che quando ripercorro
    Tutto ciò che è perduto
    Di quello sfigurato
    Sciagurato
    Periodo percettivo…
    Oscillo come un fiore.

    È il vento che sceglie
    All’improvviso
    Il tuo nervo
    Accarezza il vuoto.

    “Si priva di saluti
    E com’è mascalzone
    Che strano quell’uomo”.

    Alle voci ingarbugliate…
    Ma le pagine più belle
    Di una vita al fiordaliso
    Si posano
    Fra le labbra di un lobo
    Nel seno di un loto
    E i fiori azzurri delicati
    Crescono
    In un gran grano d’amore.

    Da “Ammissioni”
    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
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    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  11. Maurizio Spagna scrive:

    IL TEMPO PASSA
    …sentivo di sentire, meditavo per meditare
    scrivevo per scrivere nel tempo andato…

    Padre io
    Padre e spirito
    Il tempo è peccato
    E penetra nella carne viva…
    Come silenzio
    Senza via di campo libero.

    Madre io
    Madre e spirito
    Il tempo è umiliato
    E penetra nella carne viva…
    Come il buio
    Senza battiti al cuore libero.

    Come un soffio
    Come un brivido
    Il tempo passa
    Più luminoso di un cero
    E più tremante del proprio
    Inverno libero.

    Padre io
    Padre in aiuto
    Il tempo è una razza
    E penetra nella carne viva…
    Come l’incoscienza
    Senza paesi e un racconto libero.

    Madre io
    Madre in aiuto
    Il tempo è ritratto
    E penetra nella carne viva…
    Come anima burattinata
    Senza abbraccio e braccio libero.

    Come una strada
    Come una fitta
    Il tempo passa
    Più nuvola della gioventù
    E più svestiti del proprio
    Estivo libero…

    E così sia.

    di Maurizio Spagna
    Da “Il cuore degli Angeli”
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    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  12. Maurizio Spagna scrive:

    IL “CARATTERISTICO”
    ..l’interesse per la società
    è tipico nello scrittore poeta..

    La Dea del sacrificio, l’omaccione sacro torna sempre a rivivere dalle proprie spoglie.
    Perlustrazioni indipendenti?
    Collezioni singole o in coppie?
    Trucchi prepotenti per alcuni uomini ingordi?
    Ma anche abbondanti intrusioni, in un protesto di vizi doloranti del civile.

    Io non scrivo per me stesso, scrivo per il genere umano e mi sfibro dei suoi problemi.
    Contesto i compromessi ed il silenzio di un disgusto in via di regresso, cesso e sesso.

    Non so se limitare l’eros ad un prodotto o rappresentarlo in un particolare conflitto della mente umana?
    Gli sposati poi amanti e confortevoli in diverse comparse?
    La donna che per amore dei figli o la bella vita in cui vive, mente a riguardo?
    Certo,
    queste sono strategie, infelicità, avvelenamenti di una pezza pazzia in tutti noi!

    Nel peccato di una vita la coscienza corporale peculiare, egocentrica ed interpretativa è notata come una viscida condanna.
    Il mio scopo invece è che i falli fallosi e scortesi attraversino il volto scortato in vergogna,
    mentre la vaga vagina scontata, sconti la sua fama nell’atollo degli invisi.

    È tempo degli appelli, dell’umiltà e della perseveranza…
    È il tempo dell’essere “caratteristico”, non più il protagonista favorito del nostro insediamento sulla terra.

    ©
    Da “Ammissioni”
    di Maurizio Spagna
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    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  13. Maurizio Spagna scrive:

    HO SEMPRE VOLUTO…

    Annuisci Alda,
    ho sempre voluto poesia attorno a me
    tratti di sentiero
    che aggiungessero corpi di scrivanie
    e lampade accese di protesta
    sull’infinito appoggio di un pensiero.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto foto
    copie di poesia attorno a me
    sedie foderate da calici piangenti
    schizzi di un vissuto amore
    strane facce di cassetti ammaccati
    e muri
    figurati dall’ombra del mio seno.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto poesia dal vivo attorno a me
    musica sperduta nelle parole
    volti e braccia cascanti
    sopra un leggìo che pieghi
    si ripieghi e il certo che si spieghi!

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto una camera vuota
    nuda e dalle quattro orecchie
    bianca e chiusa in una scossa nera
    svenuta
    e corteggiata dalla tua poesia
    che ho sempre voluto
    un po’ mia.

    ©
    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  14. Maurizio Spagna scrive:

    GRANELLI DI PIANTO
    …I preparativi scoperti
    e gli affetti che se ne vanno
    spolverando ricordi e briciole sparecchiate
    in raccolti scoppiati in fondo al cuore…

    Per un minuto o due
    La cortesia
    È diventata mia testimone
    È pervenuta risposta
    Ad ogni dubbio
    Della già adottata malinconia.
    Per un minuto
    Sempre gentile
    Ho ascoltato certe voci
    Che mi fanno orecchio
    Alla voglia di vivere
    Alle questioni per mentire
    Di amori prestati
    Ed arrestati.
    Per un solo istante
    Ho perduto
    La strada della paura
    Ho combattuto
    Nel mio sostegno di paglia.

    Sparate e sparate!
    Sperate e sperate!
    A voce troppo alta
    Il confronto con la verità
    È di essere uomini
    Giusti o sbagliati
    Ma provati e sbriciolati.
    Granate e granate!
    Sgranate e sgranate!
    Stacchiamo
    L’ultima occhiata al rimasto
    Perchè
    Sarà resa supplica vita…
    La nostra neve è sciolta
    In un campo
    Di granelli di pianto.

    ©
    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
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    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  15. Maurizio Spagna scrive:

    IL SOMMO ODORE
    …L’amore e la droga scivolano sul pelo della vita…

    È fatta così
    Melissa
    È fatta così bella
    Che è meglio di ogni calmante.

    È così piena di vita
    Che è possedimento
    Di un giorno di sole
    E a volte
    Solletica l’essenza del tuo corpo
    Mentendo
    Alla sciocca paura di planare
    Da vecchie cascate incorniciate.

    “Sei uscita
    Da specchi del passato
    Poggiati, piaggiati in assuefatti piagosi dispiaceri”.

    È ansimante
    Per un solo bacio sulla guancia
    Melissa
    È fatta così, così sottile
    Che gli riconosci
    I tre specchi del tuo futuro:
    La foglia dell’imbarazzo,
    Il profumo di starsene in pace
    Ed il bianco di un viaggio già sconosciuto.

    Melissa
    Sono estremo e non tremo
    Ma il volto del tuo fiore…
    Oggi, si è contratto verso me
    Intuendone il sommo odore.

    “Sei uscita
    Da specchi del mio futuro
    Infelici e felici di convalescenti piaceri”.

    ©
    Da “Diversi, versi ed ersi”
    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  16. Maurizio Spagna scrive:

    IL SOL VIVERE

    …Un mio commento poetico al film:
    Il tè nel deserto (1990)
    di Bernardo Bertolucci

    Il sole scrive nel deserto la sua astuzia
    E il nulla dell’uomo è clandestino in natura.
    L’amore ci brucia dentro
    L’amore è un turbante dell’odio
    L’amore è immenso come il respiro
    L’amore ci asciuga una volta sola…

    La sabbia scrive nel visibile la sua esistenza
    E l’uomo al di là dell’ombra
    Al di là dell’amore perduto
    Bussa alla porta degli amanti
    Immaginati.

    Viviamo nel nulla
    E il tè soggiorna i nostri accesi ricordi
    Di quando amare era…
    Per noi il sol vivere!

    Di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  17. Maurizio Spagna scrive:

    IL ROMANZOGNO
    … non c’è inizio e fine in un sogno
    quindi,
    volgo sulla vita e cogno
    la mia sorte nel romanzogno…

    Senza punti
    E il punteggiar di appoggio
    Percorrevo un viottolo intenso largo un metro disatteso
    Sulla triste e ferma sinistra
    La parte destra di un treno affacciato alla vita
    I finestrini aperti e vedette di mani avvinghiate su di me
    Sul mio prossimo peccato
    Sudicio di amore ed intrigante
    Nel corpo di una vellutata amazzone
    Paura
    Tenebre
    Inganni
    Miraggi di uomini in fila ed in lotta
    “ Lei mi guarda”
    Entra come sempre nei miei pensieri
    “ È la mia donna”
    La mia guardia dell’anima che picchetta per me
    Ma io avanzo curioso
    Su quel viottolo intenso largo un metro a rilento
    Le ombre senza mani slittano la mia destinazione
    Impediscono il passo e impegnano le mie vergogne
    Sul transito di un desiderio ormai incontrollabile
    È il mio turno
    Sono a un metro dalla porta adultera
    La mano sta per abbordare la maniglia
    Le difficoltà
    Dietro incontrate mi fissano ma poi si annullano
    Paura
    Ossessione
    Soltanto il sesso o il nulla
    È la città degli uomini di potere
    “ Volgo sulla vita e cogno
    la mia sorte nel romanzogno”
    Entro e condanno la fedeltà
    Prima apprezzando la sua sensibilità
    Poi contenendo il racconto nella natura madre da lei lasciata
    Lei mi guarda
    Mi accarezza in una brezza di accordi
    Non disprezza il mio sperma affogato in un infido sessuale
    Anzi
    Ringrazia i miei occhi azzurri
    Mappe di mari perturbati e pervenuti
    Oggi è cessato il plauso mio amore
    Esco e la folla furiosa è sparita
    È naufragata dentro una tempesta di lacrime
    Scatenata dal Dio supremo
    Verso la sua delusione penetrata in me
    Verso l’intrusione nella mia infelicità
    Verso la sola paura
    “ Era la mia donna”
    La mia guardia
    del “ guarda che ti amo”
    Ma ora mi accompagno nel vento
    Privo dello stimato orizzonte
    E macchio la solitudine morale
    A stento

    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore creativo,
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

    “Questo è quel che ricordo di un sogno emozionante realmente sognato in una notte d’inverno
    e in modo immaginario e poetico ho voluto descriverlo,
    lasciando la libera interpretazione dei concetti al lettore irrazionale.
    Come vedete non esiste la punteggiatura perché i sogni sono dentro il nostro spazio
    incredibile e infinito, non c’è inizio e fine ma solo scie di versi luminosi.
    L’aspirazione è di continuare a scrivere affascinato dalla fantasia
    che si completa in me,
    interrogando l’immagine irrequieta dell’essere in osservanza.”

  18. Maurizio Spagna scrive:

    TU SAI DELL’AMORE?
    …è il peccato originale,l’amore…

    Che cosa?
    Che cos’è l’amore?

    L’equilibrio perfetto dei sensi.
    L’abbraccio alla vita per sostenerci dai forti pianti.
    Il caldo appassire di un bianco sperma.
    L’ultimo sforzo per spezzarci dal cordone ombelicale.
    Sotto il cuscino per respirare.
    Sotto il cuscino in caduta libera nei sogni.

    La parola amore è pesante
    e scava fra le rughe tortuose
    appiccicate addosso.

    Tu sai dell’amore?
    Sai quante cose dell’amore?

    Quello vero torna sempre a casa.
    Quello fragile è abile e disperato.
    Tu padre, tu madre e noi figli dell’amore nutrito.
    Il primo amore è sempre il più carico di zucchero.
    Il secondo, è un introdotto necessario.
    Il terzo, fuoco costante sul comodino accanto al letto.
    E poi il disordine,
    Lo scivolo dei tuoi ricordi,
    Il carbone della scelta
    Che faceva di te un grande incontro,
    Un grande amore.

    La parola amore è una scoperta
    E fin dal primo schiocco di sguardo
    Capisci che il suo viso è il tuo viso.
    La stessa immagine accoccolata
    In cioccolata.

    Cosa vuoi imparare?
    Io voglio imparare tutto dall’amore!

    L’amore è un passo dolce e musicale.
    La paura di perdersi spalancando gli occhi della morte.
    Sotto gli alberi sgocciolanti, l’amore è venuto a cercarti.
    L’amore interiore è tutto.
    Quello esteriore non ha nessun valore.
    Ognuno sta inseguendo la strada giusta,
    Il confine pieno di amore,
    Un cancello verso l’alto.

    Alla fine dei giorni,
    Come petali discesi nel vuoto,
    Come carne viva salita nel dolore
    E nel ramo di chiodi bestiali
    Noi, vediamo amore?

    Io credo di si.
    Credo sia così intenso,
    Così intrepido nei cuori e nei palpiti
    Da rendere l’aria tremula.

    Tu sai dell’amore?
    Qualcosa di troppo sentitamente intimo.
    Come se fosse la storia della propria vita,
    Luci altre luci,
    Sere dopo sere…
    Pazienti ed impazienti ma in saliva.

    ©2010
    di Maurizio Spagna
    http://www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore creativo,
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

  19. Maurizio Spagna scrive:

    Spero tanto di conoscerla un giorno..
    Magari per intervistarmi e parlare del mio portale nel suo programma in tv.
    Adesso il portale è visitato da 1.100.000 visitatori e perchè no
    collaborare anche per la mia idea del giro del mondo poetico.
    Io ho un destino scritto e un domani cambierò l’arte dello scrivere ed avvicinerò anche i giovani alla poesia.
    Perchè inventerò una nuova poesia in movimento.
    In giro non esiste nessuno con le mie capacità creative, sono unico e raro come il respiro.
    Di Maurizio Spagna
    ilrotoversi

  20. Maurizio Spagna scrive:

    ” A tutte le donne, a John Lennon e un pò anche a me vero artista delle emozioni ”

    IO, TU E DONNA-
    …siamo nati da una donna precipitando poi sulla carne mitologica
    ma donne, siete anche vergini e vertigini del privilegio uomo-
    TU donna
    imbattuta dormi con me e non disordinare l’uomo-
    Tutto è in ordine ora,
    tu e donna a piedi nudi nell’alba ragazzina da sempre-

    Io
    Indico l’attesa e aspetto l’attimo
    La persona in me
    Sta avanzando in una donna
    Parlo
    Di che parlo?
    Indifferenza dell’uomo attuale che cede e cade insanguinato
    Sul baratro della pace-
    Io
    Fortunato ma infelice
    Il mio essere
    Errante
    È squilibrato da uno strano sorriso
    Peccaminoso
    Al letto e nudo della mia anima
    Silenzioso
    Con l’eremita dei sensi,del succo e delle stelle-

    Io e dell’io mio
    Non disperdo l’universo
    Ma cammino
    Con te…
    Donna del mio gusto
    Donna nel giusto.

    Torna vicino al mio umore
    Al resto donna di tante donne
    Penseremo poi.

    Io e il perdifiato:
    “Se la donna si chiude,un fiore e il suo mondo
    CI OSCURA”
    Maurizio Spagna

    ©2010 Maurizio Spagna
    e il giro del mondo poetico-

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