IL SORRISO

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Mentre guardavo le immagini TV dell’inizio del (chiamiamolo) congresso, e si vedeva sul palco una emozionatissima fanciulla (Annagrazia Calabria, la più giovane deputata del PdL) che balbettava qualche frase per dare inizio alla kermesse, l’obiettivo ha fatto una rapida carrellata sulla prima fila: si vedevano Bossi, Schifani, Fini e poi LUI.

Gente, mai in vita mia ho visto un sorriso come quello. Era in attesa di essere chiamato sul palco dalla povera tapina, nelle (in)consuete vesti di velina presentatrice TV. Il suo sorriso diceva a chiare lettere. “Ecco, tutto questo è mio, mio, MIO, MIOOO!”

Altro che villa Certosa, Arcore o Macherio o tutte le altre di sua proprietà sul territorio nazionale! Tutto il Paese è suo, suo, SUO, SUOOO! Anche io che scrivo. Sono sua proprietà, precisa precisa. E lo sarò (saremo) ancora per tanti anni.

Così ha deciso il Popolo della Libertà.

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Ricordo il finale del “Prigioniero” di Dallapiccola. Il povero prigioniero, caduto con un tranello fra le grinfie del Grande inquisitore, mentre si avvia verso il rogo, canta: “Libertà?”. Ed è quello che noi italiani saremo costretti a cantare per altri 20 anni. Altro che Inno alla Gioia o Inno di Mameli!!!

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A proposito di esserci. In una fotografia riportata dal Corriere alcuni Yesmen con aria convinta esibiscono cartelli con la scritta “Il popolo lombardo c’è”. Ce ne sono sei, dei quali uno retto al contrario. Forse si tratta di un Nomen? In un altra foto un Yesmen, questo ben convinto, tiene aperto un foglio di giornale e legge “Bigino per il perfetto delegato del PdL”.

 

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