Ricordo dei piacentini dispersi in Russia durante la II° guerra mondiale

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Oggi è un giorno di gioia per l’Italia: è l’anniversario della cacciata del nazismo e del fascismo dalla nostra patria, ed è anche la data che ci ricorda la fine della guerra. Una guerra tragica, una guerra che ha fatto centinaia di migliaia di morti: civili, soldati, partigiani. E fra questi un gruppo di loro ha sollevato particolare commozione: le migliaia di morti e dispersi in Russia. Sappiamo le tragiche condizioni in cui questi nostri sfortunati compatrioti hanno dovuto lottare; i pochi superstiti della terribile ritirata nel grande gelo ce ne hanno raccontato gli orrori: Nuto Revelli in La guerra dei poveri, Giulio Bedeschi in Centomila gavette di ghiaccio. Oggi, oltre alla gioia, vorrei che nelle nostre anime si risvegliasse il ricordo di quei dispersi. Nella mia camminata mattutina passo davanti a un monumento, piccolo, quasi invisibile che li ricorda. Anch’io, francamente, me ne sono accorto quasi per caso. Ebbene vorrei che oggi tutti, rivedendo la foto su FB di quel monumento dedicato ai dispersi in Russia e rileggendo la bellissima poesia a loro dedicata, dedichino loro un piccolo mesto pensiero

 

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