CHE COSA SONO LE NUVOLE? (da Capriccio all’italiana), PierPaolo Pasolini, 1967

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Racconto di un film a più mani, Capriccio all’italiana. Gli altri racconti sono: La bambinaia di Mario Monicelli; Il mostro della domenica, di Steno; Perché? Di Mauro Bolognini; Viaggio di lavoro diretto da Pino Zac e Franco Rossi; La gelosia, diretto ancora da Mauro Bolognini.

Il racconto di PierPaolo Pasolini è una specie di parodia dell’Otello. In un piccolo teatro di campagna, c’è un teatro dove le marionette vengono costruite, fatte recitare e, quando si rompono, portate alla discarica da uno spazzino, Domenico Modugno. Le marionette sono moltissime, trattenute dai fili in una lunga teoria appoggiata al muro, e parlano fra loro, chiedendosi che cosa voglia dire recitare e impersonare personaggi della tragedia. Sul palcoscenico, guidate da un paio di burattinai che controllano i movimenti delle marionette, si svolge la tragedia di Otello, davanti a un pubblico affascinato. Jago, interpretato da un formidabile Totò, si confida con Roderigo (Ciccio Ingrassia): egli odia Otello (Ninetto Davoli) che ha dato il ruolo di alfiere a Cassio (Franco Franchi), e vuole vendicarsi. Promette a Roderigo che, se lo aiuterà nella sua vendetta, potrà portarsi a letto Desdemona (Laura Betti), la moglie di Otello. Otello si fida di Jago: «Mio onesto Jago», ripete Otello a più riprese, mentre l’espressione di Totò in risposta dà un aspetto sinistro alla frase. Jago infatti instilla nel Moro la gelosia, facendogli credere che Desdemona sia innamorata di Cassio. Mentre Jago cerca di montare Otello inscenando un falso tradimento da parte della moglie, il pubblico dà segni di nervosismo, mal sopporta le menzogne di Jago-Totò e sembra minacciarlo. Le minacce si avverano alla fine quando Otello cerca di strangolare Desdemona creduta infedele: il pubblico si precipita sul palcoscenico e distrugge le marionette che impersonano Otello e Jago.
Tutte le marionette allora vengono riportate nel retropalco a ricostruire la fila dove mancano le due principali: Totò e Ninetto Davoli. Questo provoca fra le superstiti un senso di doloroso vuoto.
Totò e Ninetto Davoli, ovvero le marionette che essi impersonano, vengono portate via dal rottamatore e gettate nella discarica. Sono rotte, ma riescono ancora a comunicare fra loro. A pancia in su, in mezzo agli scarti che riempiono la discarica, possono ancora contemplare il cielo e vedere le nuvole, e consolarsi con la constatazione della bellezza del creato.

1 Commento a “CHE COSA SONO LE NUVOLE? (da Capriccio all’italiana), PierPaolo Pasolini, 1967”

  1. ben scrive:

    vorrei richiamare la vostra attenzione al sito web indicato, presente in Google, che un vostro collega ha ritenuto essere una fonte ricca di inediti libretti di opera. Ben.

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