“In mostra alla Magnani Rocca con le opere di Morandi fino al 21 dicembre

Xerra in tour con Bertolucci

L’artista rilegge e illustra i viaggi del poeta Attilio

Come un grande musicista della scala suona, per la famiglia e gli amici più cari, un semplice valzer, non un motivetto da balera, ma una melodia dolce e struggente in cui riversa tutta la sua anima, allo stesso modo William Xerra legge e rilegge le parole di Attilio Bertolucci, ne raccoglie i brani più intensi ed evocativi e li condensa in brevissimi flash, perché, come dice l’artista «a volte con un flash riassumi tutto». la mostra Cartoline illustrate e dintorni, allestita nelle stanze della Fondazione Magnani Rocca fino al prossimo 21 dicembre, presenta al pubblico le quindici tavole preparate da Willian Xerra per accompagnare le cartoline illustrate di Attilio Bertolucci (Mup editore, 2006), appunti di viaggio scritti dal poeta parmigiano nei primi anni Ottanta, raccolti e curati da Gabriella Palli Baroni per la collana “Opere inedite di cultura” di Ivo Iori. Brevi racconti che portano Xerra ad aprire una parentisi nel passato e a ricordare sia la sua prima personale, intitolata, con la timidezza di un giovane che si alimenta per la prima volta alla spina della realtà, “Cartoline Piacentine”, sia un registro espressivo dei primi anni Ottanta, che faceva leva sul sentimento della Malinconia, presente in mostra con tre capolavori. Un equilibrato dondolarsi tra segno poetico e segno pittorico che, caratterizzando da sempre la ricerca di Xerra, grande protagonista della Poesia Visiva italiana, si concretizza in immagini epifaniche dei luoghi. Riaffiorano alla memoria i bei palazzi di Salsomaggiore in cui gentiluomini e nobildonne danzavano tra “nuvole, azzurri e ghirlande di rondini in volo”, “per niente stupiti di ritrovarsi in cielo”, ma anche il teatro delle Alpi Apuane, nobili, imponenti e stanti, amatissime da Bertolucci, oppure i toni delicati di Ninfa, la città che, nelle mani dell’artista, diventa un giardino, un armonico vaporizzarsi di segni e di colori, tra le cui insenature sporgono morbidamente le mura, le chiese e le torri della città “mezzo sepolta dagli acquitrini”. E poi Fontanellato, il Forte della Rocchetta, in cui l’artista si lascia andare alla vena elegiaca, topografica e regionale, Mantova, ambientata “nell’incorreggibile Europa del ‘500” e Colorno, col suo Palazzo Ducale che, pur mutilo, ferito e spogliato, rimane bellissimo. La luna ,agica di Busseto, il borgo natio di Giovanni Pascoli, ma anche Marina di Pietrasanta, Montechiarugolo, Filetto, Grottaferrata e Sabbioneta: frammenti di mondo in cui la realtà si stempera magicamente nell’arte e nella poesia. Fascino poetico che è riprodotto in mostra anche grazie ad un’attenta selezione delle natura morte di Giorgio Morandi e degli scritti e delle corrispondenze di Luigi Magnani, di Roberto Tassi e dello stesso Attilio Bertolucci.


Chiara Serri

L’Informazione, 14/12/2006