POESIA

 
 
 
 
 
 

Sto lassù in alto, sul balcone della torre,

Lambita dagli stridii degli stormi,

E come una menade lascio che il vento

Mi sconvolga i capelli svolazzanti.

Oh selvaggio compagno, oh spavaldo ragazzo

Vorrei avvinghiarmi forte e a te,

E nervi conto nervi, a due passi dal precipizio

Lottare per la vita o per la morte!

In basso, alla spiaggia, vedo le onde,

Eccitate al gioco come mastini,

Agitarsi latrando, sibilando

E lanciando fiocchi scintillanti di spuma.

Oh, all’istante vorrei scagliarmi

Nel mezzo della muta fremente

E cacciare per i boschi di corallo

Il tricheco, la preda divertente!

Laggiù vedo una bandierina

Sventolare ardita come uno stendardo,

Scorgo, dalla mia aerea vedetta,

Alzarsi e abbassarsi la chiglia;

Vorrei essere su quel vascello in lotta,

E il timone impugnare

E come un gabbiano sfiorare

Il ribollio degli scogli sibilando.

Se fossi un cacciatore in aperta campagna,

Fossi un soldato, o solo una parte di esso,

O almeno un uomo,

Il cielo saprebbe darmi consiglio;

E invece, tanto linda e aggraziata,

Devo star seduta come bambina a modo,

E solo in segreto posso liberare i miei capelli

E lascirli svolazzare al vento.

 

Annette von Droste-Hülshoff, (Gedichte, 1844 - Fels, Wald und See)


 

ALLA TORRE

di Annette von Droste-Hülshoff

Annette von Droste-Hülshoff, domenica 10 agosto 2014

 
 
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