POESIA

POESIA
La donna ora è perfetta
Il suo morto
Corpo ha il sorriso della compiutezza,
L’illusione di una necessità Greca
Fluisce lungo i drappeggi della sua toga,
I suoi nudi
Piedi sembrano dire:
Siamo arrivati fin qui, è finita.
I bambini morti si sono acciambellati,
Ciascuno, bianco serpente,
presso la sua piccola brocca di latte, ora vuota.
Lei li ha raccolti
Di nuovo nel suo corpo come i petali
Di una rosa si chiudono quando il giardino
S’irrigidisce e sanguinano i profumi
Dalle dolci gole profonde del fiore notturno.
La luna, spettatrice nel suo cappuccio d’osso,
Non ha motivo di essere triste.
È abituata a queste cose.
I suoi neri crepitano e tirano.
Sylvia Plath (Febbraio 1963, poco prima di morire)
ORLO
di Sylvia Plath
Sylvia Plath, martedì 1 gennaio 2019