POESIA

 
 
 
 
 
 

Solleva la tua palpebra socchiusa

che un sogno virginale accarezza,

io sono lo spettro di una rosa

che ieri hai portato alla danza.

Ancora imperlata mi hai colta

dal pianto dell’argentea rugiada,

e fra i lumi della sala in festa,

tutta la sera con te mi hai portata.

.

O tu, che della mia morte sei causa,

senza che tu lo possa scacciare,

ogni notte il mio spettro rosa

al tuo capezzale si recherà a danzare;

ma non temere, lui non reclama

un De Profundis o una messa solenne;

è, la mia anima, un leggero aroma

e dal paradiso esso discende.

.

Il mio destino fu da invidiare,

per aver avuto sì bella morte,

più d’uno vorrebbe la vita donare,

per avere il tuo seno, come tomba, in sorte.

E sull’alabastro dove trovo riposo

con un bacio, un poeta, ha voluto vergare:

“Qui giace lo spettro di una rosa

Che tutti i re fa ingelosire.”


Théophile Gautier (La comédie de la mort, 1838)

 

LO SPETTRO DELLA ROSA

di Théophile Gautier

Théophile Gautier, giovedì 30 settembre 2021

 
 
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