Il ministro è sempre responsabile degli accadimenti nel suo settore di competenza
Commento all’articolo “Crollo a Pompei, Bondi: «Se avessi delle responsabilità mi dimetterei»” sul Corriere della Sera del 7/11/2010.
Io posso anche convenire che Bondi, non sia responsabile in prima persona del crollo di Pompei. Le cause, probabilmente sono molteplici, e, almeno in parte, risalgono a tempi remoti. Tutto il patrimonio archeologico italiano – IL PIÙ IMPORTANTE DEL MONDO – soffre di incuria da tempi immemorabili.
Ma Bondi, proprio perché non ha sentito la necessità di dare le dimissioni a fronte di un episodio di inaudita gravità, che fa puntare l’indice degli altri stati contro di noi con profonda vergogna, proprio perché non ha manifestato il buon senso di darle, diventa automaticamente il RESPONSABILE dello scempio. Le dimissioni avrebbero rappresentato una ribellione all’andazzo prevalente, avrebbe richiamato il paese a stringersi attorno al suo enorme tesoro, a dimostrare la nostra preoccupazione come governo perché queste cose non accadano più. Insomma le dimissioni avrebbero rappresentato la decisa volontà di una svolta, avrebbero gridato al mondo che noi ci riconosciamo nella nostra identità, nella nostra cultura. Il ministro Bondi è un falso ministro. Una volta disse che il nostro patrimonio artistico è da difendere perché è una ricchezza economica, dimenticando di dire che, prima di tutto, questo patrimonio è la nostra IDENTITÀ. Ora ci viene a dire che non si dimette perché non è lui il responsabile del crollo!!! Va bene! È solo il responsabile della nostra vergogna!