La camorra e la mattanza di Castel Volturno

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Quello che è successo a Castel Volturno è di una gravità inaudita: la camorra uccide sette persone: un italiano e sette extracomunitari.

Una strage che dovrebbe ricordare al governo e agli organismi interessati che in Italia esiste una malavita radicata, assassina, estesa, e che questo è il problema principale del paese, al di là dei problemi rappresentati dall’Alitalia, dalla mondezza napoletana e da altri che assillano quotidianamente stampa e telegiornali.
Molti di questi problemi sono importanti, certamente, e si deve cercare di risolverli, ma credo che non ci siano dubbi per chiunque abbia un minimo di buon senso che la priorità assoluta sia la riconquista da parte dello Stato di una terzo di territorio nazionale attualmente nelle solide mani della mafia, ‘ndrangheta e camorra. Ma da quello che si vede appare evidente che nessuno, credo che sia giusto ripetere NESSUNO, intenda seriamente affrontare.
Non serve gridare al “Successo!” solo per avere imprigionato qualche boss: certo i boss vanno perseguiti e arrestati. Ma se non si riesce a fare in modo che lo Stato si rimpadronisca del territorio oggi nelle mani delle tre organizzazioni criminali, ai boss arrestati se ne sostituiranno altri che gestiranno il potere, a agli altri altri ancora, in un gioco mortale che non avrà mai fine.

Ora sette persone sono state uccise. E questo è avvenuto a pochi giorni di distanza dallo sbandieramento di arresti eccellenti. Non è sufficiente per capire che cosa sta succedendo? Per capire di chi sono le responsabilità? Per capire dove sta il problema?

No! Non è sufficiente. Anzi! Il problema, come viene divulgato dai mass media non sono gli assassini, ma gli assassinati! La prima cosa che si è sbandierata (senza uno straccio di prova) è che quei morti ammazzati erano probabilmente degli spacciatori che non avevano pagato il pizzo. Quindi, tutto sommato, questi assassinî, se non proprio giustificabili, avrebbero una spiegazione, e comunque non sono guardabili con lo stesso orrore con cui si sarebbero guardati se gli assassinati fossero stati dei tabaccai, o dei verdurieri, o comunque degli italiani “brava gente”. Gli assassinati, in questa occasione, erano “quasi” tutti clandestini, probabilmente dediti allo spaccio della droga. Erano, in sostanza delle persone pericolose, comunque da cacciare se non da imprigionare.

E che fossero pericolose lo hanno dimostrato i loro parenti e i loro amici nel corso di un corteo di protesta. Un corteo lungo, di dolore infinito, di chi capisce che ai loro morti non sarà resa giustizia; di chi sa che la gente, gli italiani, i bianchi che li guardavano sfilare, non avrebbero espresso una parola di commozione nei riguardi loro e dei loro compagni uccisi.
E hanno sbagliato. Hanno manifestato la loro rabbia, la loro impotenza con la violenza che gli impotenti sono soliti usare.

E così hanno dato un’arma in più ai loro assassini e a chi li protegge realmente. Oggi, per i mass media, per le televisioni, per i “bravi” cittadini, il problema non sono i sette morti ammazzati, non è la camorra, sempre viva e vegeta e pronta a colpire e ad uccidere, ma sono questi clandestini, forse spacciatori inadempienti, certamente violenti, che rovesciano macchine, che sfasciano vetrine. A casa loro! A casa loro! si sentirà gridare nel chiuso delle famiglie, nei luoghi di ritrovo, sugli schermi televisivi dai soliti intervistati. Ma della camorra, degli assassini, neanche una parola, o magari qualche parola di circostanza.

Intanto il prefetto di Caserta, dicono i giornali e la TV, non esclude di impiegare l’esercito. Ma non si dice il perché. Contro la camorra o contro i negri violenti che rovesciano le macchine e rompono le vetrine? Contro tutti e due, si dirà. Ma sappiamo bene come andranno le cose. Si rimpatrieranno i clandestini, si arresterà (forse) qualche boss, ma la camorra continuerà a gestire il proprio potere, come ha sempre fatto e come sempre farà, con il benestare di coloro ai quali i voti della camorra fanno comodo, e con l’approvazione dei cittadini che si sentiranno “più sicuri”!

Che vergogna!

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