Archivio di ottobre 2005

QUATTRO ERRORI DI DIO, di Ennio Cavalli

giovedì 27 ottobre 2005

 

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Quando non si ha nulla da dire, si fatica a scrivere 140 pagine, ma francamente si fa ancora più fatica a leggerle. Il libro gioca sul titolo alla ricerca di un ponte che unisca Dio agli uomini. Un Dio che commette errori forse è più accessibile di un Dio perfetto. Questo ponte è fragile, di difficile percorrenza. Gli uomini non capiscono la natura di Dio e ne deformano la presenza, identificandolo con i propri vizi. Ma anche Dio non capisce a fondo gli uomini, e per questo commette i quattro errori. Un circolo vizioso?

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TEATRO, di Harold Pinter

mercoledì 26 ottobre 2005

 

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Il compleanno (The Birthday Party, 1959)

Petey e Meg sono proprietari di una pensioncina su una spiaggia in riva al mare. Presso di loro vive da un anno come pensionante un giovane di trent’anni, Stanley, un personaggio strano, che, forse per qualche episodio del passato, fa una vita ritirata e sembra che voglia evitare il contatto con la gente. Meg gli è affezionata e mostra verso di lui un amore che potrebbe essere materno, ma con sfumature di ambiguità femminile.

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MANDAMI A DIRE, di Pino Roveredo

venerdì 21 ottobre 2005

 

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14 novelle, 14 piccoli-grandi capolavori, 14 piccole apparizioni di un’umanità densa, palpitante, emozionante nella sua semplicità, nella sua espressione di sentimenti elementari, veri, immediati nella loro comprensione.

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IL SOPRAVVISSUTO, di Antonio Scurati

mercoledì 19 ottobre 2005

 

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Il libro si apre con una strage. Un  allievo di liceo, Vitaliano Caccia, si presenta alla seduta dell’esame di maturità, estrae una pistola e uccide sette degli otto professori della commissione. L’ottavo, Andrea Marescalchi, professore di storia e filosofia, è il sopravvissuto. Marescalchi si chiede che cosa abbia indotto Vitaliano, giovane dal bilancio scolastico fallimentare ma dotato di intelligenza, e di personalità indipendente, ad assassinare i sette professori, e a risparmiargli la vita.

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STIVALETTI, alla Scala

sabato 15 ottobre 2005

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Confesso che ero un po’ prevenuto. Avevo ascoltato attentamente più di una volta l’unica edizione in CD presente in commercio, quella della Dynamic, ripresa live della rappresentazione di Cagliari, e non mi aveva entusiasmato. Intendiamoci, non che non ci fosse della musica bella: Čajkovskij è sempre Čajkovskij. Bella introduzione orchestrale, bei cori, alcune belle arie, ma non afferravo la presenza del colpo di genio che si avverte subito nell’Onegin e nella Dama di Picche, rispettivamente scritte subito prima e subito dopo Gli stivaletti.

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