Archivio di aprile 2014

LA PELLE CHE ABITO, di Pedro Almodóvar, 2011

lunedì 28 aprile 2014

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Un professore universitario, celebre chirurgo, Robert Ledgard (Antonio Banderas), parla a un auditorium di trapianti della faccia. La faccia è l’espressione della personalità, dice, e vi sono casi il trapianto di faccia diventa indispensabile per ripristinare una personalità la cui espressione è stata distrutta da un qualche evento. Nel mondo si registrano solo pochi casi di questo trapianto e in alcuni di questi casi egli stesso ha partecipato. Definisce questo evento come una delle cose più emozionanti della sua vita.

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IL GABBIANO, di Anton Čechov, 1895

giovedì 24 aprile 2014

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Il dramma comincia con la preparazione di un lavoro teatrale che deve essere eseguito nel parco della villa di campagna dei Sorin. L’autore del dramma è il figlio della grande attrice Irina Nikolaevna Arkadina, Konstantin Treplev. A recitarlo sarà Nina Zarečnaja, giovane fanciulla amata da Konstantin. È figlia di un ricco possidente e, nella vita, vorrebbe diventare attrice. Proprio dal tipo di dramma che dovrà essere recitato emerge il tema centrale del lavoro di Čechov: il contrasto fra una scrittura che si basi sulla rappresentazione della vita quotidiana della gente, che necessariamente viene infarcita di luoghi comuni di facile comprensione per gli spettatori, e la rappresentazione dell’astrazione del sogno dove più che l’intreccio, viene offerta una successione di immagini e l’emozione che le immagini stimolano nelle persone.

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VOLVER, di Pedro Almodóvar, 2006

martedì 22 aprile 2014

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La presentazione del film ci mostra in una giornata di sole un vasto cimitero con tante tombe, su ognuna delle quali varie donne sono impegnate a pulire e lustrare le lapidi. Si sente un commento: le donne hanno vita più lunga degli uomini, infatti le vedove sono in numero molto maggiore rispetto ai vedovi. Quindi le donne sono esseri destinati all’infelicità. Ci sono delle eccezioni: un gruppetto di donne è fermo davanti a una lapide nella quale sono scritti il nome di un uomo e di una donna. Sono stati fortunati. Sono morti insieme, bruciati nel casotto dove dormivano abbracciati. Sono il padre e la madre di Raimunda (Penelope Cruz) e di Soledad, detta Sole (Lola Dueñas). Le due sorelle, accompagnate dalla figlia quindicenne di Raimunda, Paula, uscendo dal cimitero, si recano dalla zia Paula, la sorella della donna morta della quale le donne hanno appena visitato la tomba. È una donna chiaramente partita: non riconosce le parenti, straparla, si muove a fatica, anche se nel complesso abita in una casa ben arredata, ordinata pulita e anche la colazione che offre sembra ottima qualità. Qualche dubbio nella mente delle sorelle si crea.

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IVANOV, di Anton Pavlovič Čechov, 1887

domenica 20 aprile 2014

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È il primo lavoro teatrale importante del grande scrittore russo. Ha avuto alcuni rifacimenti. Le prime rappresentazioni non hanno avuto alcun successo. Solo in un secondo tempo, dopo un rifacimento piuttosto importante il pubblico e la critica hanno cominciato ad apprezzarlo. Si tratta di un dramma in quattro atti che si svolge nella campagna russa, lontano dalle grandi città.

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JOHAN PADAN A LA DESCOVERTA DE LE AMERICHE, di Dario Fo, 1991

sabato 19 aprile 2014

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Nell’introduzione Dario Fo racconta come è nata l’idea di questo racconto. Anzitutto il nome del protagonista: Johan è un nome che deriva da Giovan, Giani, Zanni, nome ricorrente proprio nella Commedia dell’arte. In secondo luogo, l’idea nacque in seguito a una rappresentazione in Spagna di un lavoro precedente, che abbiamo già visto: Isabella, tre caravelle e un cacciaballe del 1963.

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