Archivio di luglio 2009

VENUTO AL MONDO, di Margaret Mazzantini

giovedì 30 luglio 2009

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Si tratta di una prolissa storia d’amore sullo sfondo della guerra civile seguita al disfacimento della Jugoslavia nel post-Tito, e in particolare dell’assedio di Sarajevo da parte dei cetnici Serbi. L’elemento cruciale della storia è rappresentato dallo scontro fra un amore travolgente e il desiderio non soddisfatto di maternità della protagonista, Gemma.

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ORIZZONTE MOBILE, di Daniele Del Giudice

domenica 12 luglio 2009

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In una lettera a Repubblica, Daniele Del Giudice scrive di essere stato colpito dal fatto che si parlasse del suo ultimo libro come destinato a vincere il premio Strega 2009. Non era sua intenzione partecipare alla selezione del premio – ribadisce – né sua né dell’editore. Questo non perché non gli faccia piacere il riconoscimento pubblico, quale può manifestarsi nella vittoria ad un premio letterario («Anche a Montale piacevano i premi, a Quasimodo più ancora che a Montale, piacevano a Carlo Emilio Gadda, per quei pochi che ebbe, piacevano a Pirandello o a Pasolini.» scrive Del Giudice); e neppure perché non stimi e non riconosca l’importanza del premio Strega (anche se, vista la «baraonda di chiacchiere da cui è circondato», ritiene che non sia facile la scelta del vincitore).  Ma Orizzonte Mobile, come tutti i libri, una volta usciti dalla penna dello scrittore, assume una propria autonomia. «Il libro stampato non ci appartiene più, e il nostro accompagnarlo è un po’ ridicolo, come se uno pretendesse di spingere avanti ciò che è stato prima. Un premio non riconosce l’autore, serve piuttosto a far conoscere un libro che va comunque per il mondo per suo conto.»

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STABAT MATER, di Tiziano Scarpa

venerdì 10 luglio 2009

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Siamo attorno ai primissimi anni del XVIII secolo. Cecilia, una trovatella, è stata abbandonata dalla madre e cresciuta dalle suore in un orfanotrofio di Venezia, l’Ospitale della Pietà. Possiamo immaginare quale possa essere stata la sua vita. All’età di 16 anni, assieme a centinaia di ragazze abbandonate come lei, in un’età in cui affiorano alla coscienza le principali domande, cerca di capire il senso della propria esistenza, priva com’è di riferimenti al mondo esterno e costretta a una forma di clausura che non le lascia alcuna prospettiva immaginabile.

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LA CASA MADRE, di Letizia Muratori

domenica 5 luglio 2009

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Qualche commentatore l’ha chiamato un dittico. In realtà si tratta di due racconti che pur nelle differenze degli eventi narrati, sono collegati fra loro dall’ambientazione: il gioco e il suo significato nella fantasia e nella percezione della vita nel bambini. I due racconti, raccomanda la stessa scrittrice, vanno letti in successione. 

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IL BAMBINO CHE SOGNAVA LA FINE DEL MONDO, di Antonio Scurati

mercoledì 1 luglio 2009

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La chiave di lettura del libro è la natura del Male come viene percepito: il Male come violenza delle o sulle cose, il Male come prodotto delle nostre attese.  Scurati ci ricorda come l’avvento sempre più invadente dei media nella comunicazione di massa abbia determinato una sostanziale modificazione del comportamento umano. Il XX secolo è stato un secolo di immani tragedie. Gli uomini vi hanno partecipato come vittime e come carnefici, convinti di appartenere ad un movimento più vasto in un tempo più ampio nel quale veniva inscritta la loro vita: la Storia. La caduta del muro di Berlino, come molti hanno teorizzato, ha decretato la fine della Storia? Oggi questa convinzione sembra aver perso la sua dimensione di ampio respiro, e restringersi ai fatti del quotidiano: la cronaca. Cronaca come organizzazione del sentimento del tempo. È la cronaca che guida i nostri sentimenti, che li stimola: la cronaca nera, la cronaca rosa; quella che suscita nella nostra mente il terrore inconcepibile o la banalità ininterrotta. Il fantasma di fatti riportati, veri o falsi, provati o solo immaginati, dimostrati o supposti, penetra nelle nostre vite sollevando pensieri, sensazioni, convinzioni, che durano finché il fatto di cronaca è alla ribalta del media, per poi sparire ed essere riproposti quando la cronaca prende di mira altre situazioni, altri eventi, altre fonti di terrore e magari di orrore.

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