Archivio di febbraio 2008

IL CACCIATORE DI AQUILONI, di Khaled Hosseini

mercoledì 27 febbraio 2008

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Ciò che mi ha spinto a leggere questo libro, oltre alle valutazioni favorevoli sull’autore di buona parte della critica, è stata la considerazione che uno scrittore afghano, sia pure da tempo residente negli USA, racconta una storia ambientata nella sua terra d’origine. E ne fa quasi una saga, a partire dagli anni Settanta fino quasi ai nostri giorni, invitandoci col racconto a entrare nel suo paese per meglio conoscerlo.
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The Road to Guantanamo di Michael Winterbottom

mercoledì 20 febbraio 2008

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Su Guantanamo e i suoi orrori già da tempo si è stati informati da stampa e televisione. Sappiamo che è un luogo di torture, che chi vi è rinchiuso non ha alcun diritto (e nemmeno un capo d’imputazione da cui difendersi); sappiamo che non è l’unica enclave dove sospetti terroristi vengono detenuti e torturati, e che prigioni simili sono disseminate un po’ ovunque al di fuori delle territorio degli Stati Uniti (si dice in alcuni stati dell’Europa orientale, ad esempio Polonia, ma anche in alcuni paesi arabi, come l’Egitto); sappiamo di rapimenti illegali di persone sospettate (non si sa da chi né di che cosa), come è avvenuto per Abu Omar qui in Italia, spedito in un carcere egiziano dove è stato ferocemente torturato, (cosa per cui sono stati rinviati a giudizio 26 agenti della CIA, impuniti e ovviamente impunibili, e, nientemeno che, il capo del servizi segreti militari italiani, generale Pollari); sappiamo degli orrori del carcere di Abu Ghraib. Abbiamo visto fotografie, in cui fanciulle in divisa dall’aria apparentemente innocente e dal sorriso candido torturano prigionieri iracheni senza batter ciglio, che hanno fatto il giro del mondo grazie ad Internet; sappiamo tutte queste cose, le commentiamo con orrore, ma subito dopo pensiamo alle cose nostre. In fin dei conti, si pensa, c’è una guerra in corso, ci sono terroristi assassini, c’è la nostra sicurezza minacciata da difendere… anche se si fa qualche eccesso, tutto sommato… Protestare è giusto, ma la vita va avanti, ed è questo quello che conta.
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Kosovo indipendente?

lunedì 18 febbraio 2008

Fa molta specie che l’EU appoggi l’indipendenza del Kossovo. Le nazioni europee hanno une enormità di problemi al loro interno legati alle nazionalità: a partire dell’Italia con il Sud Tirolo, alla Spagna con i paesi Baschi, all’ Inghilterra con l’Irlanda del Nord e la Scozia, alla Francia con la Corsica, ecc. Ricordiamo la tragedia della evacuazione dell’Istria da parte della popolazione italiana? Allora, avendo perso la guerra, non abbiamo potuto far null’altro che accettare dolorosi e terribili eventi. Ma oggi, nessuna di queste nazioni avrebbe la minima esitazione ha impedire atti secessionistici da parte di chicchessia.
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Oggi, 17 febbraio

domenica 17 febbraio 2008

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Oggi è l’anniversario dell’auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti “day” che oggi si celebrano per frastornare l’opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.
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Train de vie del regista romeno Radu Mihaileanu, del 1998

lunedì 11 febbraio 2008

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La 7, in occasione del giorno della memoria, ha trasmesso questo film che non conoscevo. Vale la pena di parlarne. A differenza della maggior parte dei film che trattano il tema della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, e che mettono in evidenza in modo esplicito l’orrore delle deportazioni e delle stragi, questo, utilizzando un linguaggio leggero e dolcemente ironico, ci introduce in una comunità ebraica vivente in uno Stetl dell’Europa orientale. Ci fa conoscere la loro vita quotidiana, il loro aspetto, i loro rapporti, la loro cultura elementare, così come penso che in occidente pochi conoscano se non per sentito dire. L’occasione è la terribile notizia che stanno arrivando i nazisti (“sono giunti allo Stetl al di là delle colline”), che dove arrivano distruggono i villaggi, ammazzano e deportano le gente della quale si perde ogni notizia. Occorre quindi correre ai ripari prima di trovarsi a loro volta vittime.
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